
INPS stanzia 4 milioni di euro per i servizi per le famiglie - Ilrichiamodellaforesta.it
Buone notizie per le famiglie italiane: l’INPS stanzia 4 milioni per una delle misure più attese di questo 2025.
L’INPS ha stanziato 4 milioni di euro per sostenere le famiglie italiane con una nuova iniziativa rivolta a giovani in diverse condizioni lavorative.
Questa misura, attesa da tempo, ha già registrato un boom di richieste e si inserisce in un più ampio piano di innovazione e inclusione sociale promosso dall’Istituto.
Un QR code per accedere a servizi digitali dedicati ai giovani
Al rientro dalle vacanze estive, circa 4 milioni di famiglie riceveranno una comunicazione dall’INPS contenente un QR code dedicato a quattro categorie di giovani: inoccupati, disoccupati, studenti e occupati. Inquadrando il codice, i destinatari potranno accedere a una piattaforma digitale con oltre 50 servizi specifici pensati per facilitare l’orientamento nel mercato del lavoro. Il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha illustrato questa e altre iniziative durante un’intervista multimediale rilasciata al quotidiano Il Sole 24 Ore, sottolineando: «Non c’è sostenibilità previdenziale senza l’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro.
Più giovani coinvolgiamo, garantendo loro un futuro professionale, più contribuenti avremo». A supporto di questo obiettivo, è in programma anche una campagna di educazione previdenziale nelle scuole e nelle università. L’INPS non si limita più alla gestione delle pensioni, ma eroga una vasta gamma di prestazioni socio-assistenziali e previdenziali a circa 52 milioni di utenti con 470 tipologie di servizi. Nel processo di digitalizzazione, un ruolo chiave è svolto dall’intelligenza artificiale, che non intende sostituire il personale ma liberare risorse per attività a maggior valore aggiunto.
Attualmente sono in corso 38 progetti di IA, di cui 23 già operativi, tra cui assistenti virtuali specializzati, come il consulente digitale per le pensioni, e sistemi di automazione per processi ripetitivi come lo smistamento automatico di 5 milioni di PEC, la gestione dei ticket di customer care e l’analisi documentale. L’obiettivo è costruire un ecosistema digitale accessibile, inclusivo e proattivo dove ogni cittadino riceva risposte rapide e personalizzate. Tra i servizi digitali più utilizzati spiccano il Fascicolo previdenziale, il Cedolino pensione, l’ISEE, l’Assegno unico per i figli, la Naspi e l’Adi, che rappresentano strumenti fondamentali per la vita quotidiana di milioni di italiani.

La nuova App INPS Mobile, lanciata a dicembre 2024, ha registrato una crescita esponenziale: nei primi sette mesi del 2025 ha conquistato 2,4 milioni di nuovi utenti, arrivando a contare oggi 6 milioni di utilizzatori con oltre 36 milioni di accessi ai servizi. Tra le funzioni più richieste da mobile figurano l’ISEE, lo stato dei pagamenti e l’estratto conto contributivo, con incrementi rispettivamente del 200%, 186% e 78% rispetto allo stesso periodo del 2024. Sono in arrivo anche ulteriori miglioramenti, come la possibilità di consultare l’esito della domanda Naspi direttamente dall’App entro fine anno.
Anche per le imprese sono previste novità significative: è stato introdotto il pre-Durc, che consente di segnalare anticipatamente alle aziende eventuali criticità, aiutandole a risolverle. Inoltre, con il Correttivo Ter al nuovo Codice della crisi d’impresa, l’INPS assume un ruolo più collaborativo, passando da mero esattore a coprotagonista nel processo di risanamento aziendale, attraverso strumenti come il saldo e stralcio o le rateizzazioni. Questo cambio di paradigma mira a preservare il tessuto occupazionale e a favorire la crescita delle imprese, con benefici diretti sull’occupazione e sul numero di contribuenti.
Gabriele Fava ha replicato anche alle critiche del Comitato di indirizzo e vigilanza (CIV) dell’INPS riguardo ai nuovi strumenti che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza, ovvero l’Assegno di inclusione e il Supporto per la Formazione e il lavoro, destinati a persone in difficoltà economica. «Il confronto solo numerico non restituisce un quadro completo», ha spiegato. La buona notizia è che molti ex percettori del Reddito di cittadinanza oggi non usufruiscono più di alcuna misura di sostegno perché hanno trovato un impiego.
La quota di occupati tra gli ex beneficiari è salita dal 12% di inizio 2019 al 29% di fine 2024, un segnale positivo che riflette sia l’efficacia delle politiche attive del lavoro, sia un ciclo economico favorevole che ha ampliato le opportunità sul mercato. Queste iniziative confermano l’impegno dell’INPS nel promuovere un welfare moderno, digitale e inclusivo, capace di accompagnare cittadini e imprese nelle sfide del presente e del futuro.