
Ritrovata nave mercantile italiana del XVI secolo: mistero per oggetti moderni a bordo
Un ritrovamento archeologico eccezionale ha catturato l’attenzione della comunità scientifica e delle autorità francesi: a oltre 2.500 metri di profondità nel Mar Mediterraneo, al largo della costa di Ramatuelle, vicino a Saint-Tropez, è stato individuato il relitto di una nave mercantile italiana risalente al XVI secolo. La scoperta, definita una vera e propria capsula del tempo, ha svelato uno straordinario patrimonio storico e ha sollevato anche un mistero legato al rinvenimento di oggetti moderni in un contesto tanto antico.
Un relitto unico nel Mediterraneo profondo
L’operazione di ricognizione marittima, condotta con l’ausilio di droni sottomarini e robot telecomandati, ha permesso di localizzare e documentare con immagini ad alta definizione i resti della nave, lunga circa 30 metri, adagiata sul fondale a 2.567 metri di profondità. Il sito, denominato “Camarat 4” dagli archeologi, rappresenta il relitto più profondo mai rinvenuto nelle acque francesi.
Il carico della nave, eccezionalmente ben conservato grazie alle condizioni del fondale e al suo isolamento, comprende circa 200 brocche in ceramica smaltata e 100 piatti gialli, di probabile origine ligure, molte delle quali recano il monogramma “IHS” (le prime tre lettere del nome di Gesù in greco) e decorazioni vegetali e geometriche. Sono stati altresì individuati due grandi calderoni, un’ancora e sei cannoni. Questi reperti offrono una preziosa testimonianza sulle rotte commerciali e le merci trasportate nel bacino mediterraneo durante il Rinascimento.
Marine Sadania, archeologa indipendente e responsabile della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra presso il Dipartimento di Ricerca Archeologica Subacquea (Drassm), ha sottolineato che “il sito è rimasto intatto, come se il tempo si fosse fermato”, un’enorme fortuna che consentirà di studiare in dettaglio la nave e il suo carico prima di procedere al recupero selettivo dei reperti, destinati a musei e studi scientifici.
Il mistero degli oggetti moderni sul fondo marino
Nonostante la straordinaria conservazione del relitto, le immagini acquisite hanno rivelato la presenza di almeno due oggetti metallici che sembrano essere lattine di bevande moderne, oltre a vasetti di yogurt, guanti, bottiglie di plastica e reti da pesca. Questo dato ha suscitato un acceso dibattito tra gli esperti, poiché tali materiali sono incompatibili con un contesto archeologico del XVI secolo.
Gli studiosi ipotizzano che si tratti di rifiuti trasportati dalle correnti sottomarine e accumulatisi sul fondale, fenomeno che testimonia come persino i luoghi più remoti e profondi del pianeta non siano immuni dall’inquinamento marino. Questa contaminazione solleva nuove sfide per la tutela del patrimonio sommerso e per la conservazione degli ambienti marini, sottolineando l’urgenza di strategie efficaci contro l’inquinamento.
Progetti futuri e tecnologie innovative per lo studio del relitto
Il Ministero della Difesa francese ha annunciato che nei prossimi due anni sono previste nuove spedizioni per approfondire lo studio del relitto. Tra le attività pianificate vi è la realizzazione di una ricostruzione digitale tridimensionale (3D), che permetterà una mappatura dettagliata della struttura della nave e del suo carico, consentendo una valutazione più precisa della natura degli oggetti rinvenuti.
Per il recupero dei reperti più significativi sarà impiegato un braccio robotico sottomarino comandato dalla superficie tramite un lungo cavo, garantendo così la massima sicurezza per il sito e per il materiale storico. Questi interventi rappresentano un modello di interazione tra tecnologia avanzata e archeologia subacquea, capace di preservare e valorizzare i beni culturali sommersi senza comprometterne l’integrità.
Il contesto storico e geografico di Saint-Tropez e Ramatuelle
Il luogo del ritrovamento, Ramatuelle, si trova nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, a pochi chilometri da Saint-Tropez, una località celebre per la sua storia millenaria e il suo fascino culturale. Saint-Tropez, originariamente un villaggio di pescatori fondato dai coloni greci e successivamente sviluppatosi sotto l’Impero Romano, è oggi una rinomata destinazione turistica internazionale.
Il territorio comunale di Saint-Tropez si estende sulla penisola omonima, caratterizzata da una costa frastagliata e calette suggestive. Il clima mediterraneo favorisce un ambiente ideale per attività marine e culturali. La città è rinomata anche per il suo patrimonio artistico, i musei dedicati alla storia marittima e al cinema, e per essere stata scenario di celebri film come I gendarmi di Saint-Tropez.
La scoperta del relitto a Ramatuelle rafforza il legame storico e culturale della zona con il mare e con le antiche rotte commerciali mediterranee, aprendo nuove prospettive di ricerca e valorizzazione di un patrimonio sommerso finora inesplorato a queste profondità.