
Andare in pensione è ancora più semplice - ilrichiamodellaforesta.it
Andare in pensione è sempre più difficile, ma fortunatamente esistono delle soluzioni alternative per i futuri pensionati.
Arrivare alla pensione oggi è sempre più complicato, tra regole che cambiano continuamente, vincoli contributivi sempre più rigidi e requisiti che sembrano una montagna insormontabile. Il sistema pensionistico italiano è sempre più complesso ma, grazie alle nuove leggi, è possibile comunque ottenere importanti risultati per la propria pensione.
La prospettiva di smettere di lavorare sembra quasi un miraggio, eppure, esistono soluzioni intelligenti e del tutto legali che permettono di anticipare l’uscita dal lavoro. Non solo in pensione anticipatamente, ma anche con un assegno mensile più che dignitoso, per affrontare la vecchiaia con più calma e serenità economica.
Le soluzioni definitive alla pensione
Non stiamo parlando di scorciatoie pericolose o di trucchetti irregolari o illegali, ma di strumenti previsti dalla legge che possono davvero fare la differenza. Due in particolare stanno attirando l’attenzione di chi vuole chiudere la carriera prima del previsto, ovvero il riscatto della laurea e la pace contributiva.

Questi strumenti consentono di “riempire” i buchi nella carriera lavorativa e contributiva, permettendo a chi ha qualche anno mancante di completare i requisiti minimi richiesti. Si tratta di una possibilità molto preziosa, soprattutto per chi rischierebbe altrimenti di rimanere bloccato per diversi anni prima di poter accedere alla pensione.
Il riscatto della laurea è forse la soluzione più conosciuta, consente infatti di rendere validi ai fini pensionistici gli anni trascorsi all’università come studente. Ma attenzione, è valido solo per chi ha effettivamente conseguito il titolo, non basta aver frequentato i corsi, bisogna aver portato a casa la laurea.
Chi decide di riscattare gli anni di studio può anticipare anche di cinque anni l’uscita dal mondo del lavoro, un’opportunità non da poco. Soprattutto per chi si trova con pochi anni di contributi, rispetto ai requisiti minimi richiesti per le varie forme di pensione anticipata o di vecchiaia.
Naturalmente, questa scelta ha un costo, il riscatto non è gratuito e comporta un esborso economico che varia in base alla situazione personale e contributiva. Tuttavia, spesso è possibile beneficiare di ulteriori detrazioni fiscali che alleggeriscono l’impatto della spesa in sé, rendendo l’operazione ancora più accessibile per i laureati.
Accanto al riscatto della laurea, c’è la pace contributiva, si tratta di uno strumento che permette di coprire fino a cinque anni di buchi contributivi. Si tratta di quei periodi nei quali non sono stati versati contributi, un’opzione preziosa per chi durante la propria carriera ha avuto grosse interruzioni lavorative.
La pace contributiva è stata già sperimentata in passato ed è ora tornata in vigore sia nel 2024 che 2025, salvo che si possa pagare. Il lavoratore, infatti, pagherà un corrispettivo calcolato sulla retribuzione lorda dell’ultimo anno e quegli anni “vuoti” diventeranno contributivamente validi, rivelandosi spesso un investimento determinante.