
Tassa di soggiorno: quali le città più care? - (ilrichiamodellaforesta.it)
Da una recente classifica emergono le città dove le tasse di soggiorno pesano sempre più sul budget dei viaggiatori
Che sia estate o inverno, scegliere la meta giusta può riservare qualche sorpresa sgradita, soprattutto in termini di spese extra per i turisti. Una delle voci più criticate dai viaggiatori è infatti la tassa di soggiorno, un’imposta comunale che grava sul costo dell’alloggio e varia a seconda della città e del numero di notti trascorse.
Le imposte comunali di soggiorno, sebbene fastidiose, sono spesso utilizzate per finanziare servizi pubblici destinati a migliorare l’esperienza dei visitatori e preservare il patrimonio culturale e ambientale delle città meta di turismo di massa. Tuttavia, l’incidenza elevata di queste tasse in alcune delle destinazioni più gettonate al mondo impone una riflessione su come bilanciare esigenze economiche e attrattività turistica.
Holidu, noto portale europeo specializzato nella prenotazione di case vacanze, ha recentemente aggiornato la sua classifica delle città peggiori per i turisti proprio in base all’incidenza di questa tassa, mettendo in luce le realtà più onerose per chi viaggia.
Le città con le tasse di soggiorno più alte al mondo
Le prime posizioni della classifica di Holidu sono occupate da città statunitensi, con Los Angeles, New York e Washington D.C. che si confermano le più care. A Los Angeles, la tassa di soggiorno può raggiungere il 15,5% del costo totale della prenotazione, un valore che pesa notevolmente sul budget di chi decide di visitare la “Città degli Angeli”. New York impone una combinazione di tassa fissa e percentuale che può arrivare fino a quasi 32 dollari al giorno, mentre Washington D.C. segue con valori simili. Completano la top 5 statunitense Las Vegas e la canadese Montréal, entrambe con tariffe elevate.

Questi dati sottolineano come il Nord America sia particolarmente gravoso per i turisti sotto il profilo delle imposte di soggiorno, rendendo la pianificazione delle vacanze più complessa per chi deve fare i conti con costi extra non sempre ben pubblicizzati.
Se negli Stati Uniti le tasse di soggiorno raggiungono livelli particolarmente alti, in Europa la situazione è più variegata ma comunque impegnativa in alcune città. Amsterdam si conferma la città europea con la tassa di soggiorno più elevata, pari a circa il 12,5% del valore dell’alloggio, con una media di 18,45 euro a notte. A seguire, un gruppo di città greche – Atene, Rodi, Heraklion e Salonicco – impone una tassa media di circa 8 euro a notte, valori che iniziano a farsi sentire sul portafoglio dei turisti.
In Italia, la situazione vede protagoniste le grandi città d’arte e i poli economici. Milano e Roma guidano la classifica nazionale, posizionandosi rispettivamente settima e ottava in Europa e diciottesima e diciannovesima a livello mondiale, in parità con Firenze. A Milano la tassa di soggiorno può arrivare fino a 7 euro a notte, mentre a Roma si aggira intorno a 6,30 euro, con differenze sostanziali a seconda della categoria dell’alloggio. Nella Capitale, ad esempio, gli alberghi a 5 stelle richiedono una tassa fino a 10 euro a persona per notte.
Altre città italiane con tasse di soggiorno rilevanti sono Firenze e Bologna, dove negli hotel di lusso la tassa può variare tra 7 e 8 euro a notte. Venezia, che dal 2024 ha introdotto una tassa di ingresso per limitare il turismo di massa, applica un costo che può variare da 3 a 10 euro per chi visita la città senza pernottare, una misura che ha scosso il mercato turistico e la percezione dei visitatori.