
L'aumento delle pensioni minime - (ilrichiamodellaforesta.it)
L’incremento al milione garantisce un aumento mensile fino a 135 euro per pensionati con redditi bassi che rispettano i requisiti richiesti
Per molti pensionati con un reddito basso, il 2025 porta con sé una possibilità di incremento economico importante: un aumento mensile fisso di circa 135 euro grazie all’incremento al milione, una misura che continua a sostenere chi percepisce pensioni sotto la soglia del trattamento minimo.
L’erogazione dell’incremento avviene per 13 mensilità e le somme devono essere accreditate esclusivamente su conto corrente, libretto postale o carta prepagata abilitata, a tutela della corretta gestione dei pagamenti.
Cos’è e a chi spetta l’incremento al milione nel 2025
Introdotto nel 2001 dall’allora governo Berlusconi con la legge n. 448/2001, l’incremento al milione nasce con l’obiettivo di innalzare le pensioni minime fino a raggiungere l’equivalente simbolico di un milione di lire al mese, circa 660 euro odierni. Si tratta di una maggiorazione mensile fissa di 136,44 euro che si aggiunge alle pensioni più basse, garantendo un sostegno economico più incisivo rispetto alla tradizionale integrazione al trattamento minimo.

Questo incremento non è un diritto automatico né universale: per ottenerlo, è necessario soddisfare precisi requisiti anagrafici e reddituali. Nel 2025, il trattamento minimo è fissato a 603,40 euro mensili, e l’incremento spetta a chi percepisce una pensione inferiore a tale soglia. Tuttavia, anche chi supera lievemente questo limite, fino a raggiungere un massimo di 739,83 euro, può beneficiare di una maggiorazione parziale calcolata in modo da portare la pensione fino a questo importo.
È importante sottolineare che l’aumento è riconosciuto non solo ai titolari di pensioni previdenziali ma anche a chi riceve prestazioni assistenziali, come l’assegno sociale e la pensione di inabilità civile al 100%, estendendo così il beneficio anche a categorie particolarmente fragili.
L’incremento al milione viene riconosciuto ai pensionati che abbiano raggiunto almeno i 70 anni, con la possibilità di anticipare tale soglia di 1 anno ogni 5 anni di contribuzione, senza mai scendere sotto i 65 anni. Per i titolari di pensioni di inabilità civile, invece, il beneficio è riconosciuto già dal compimento dei 18 anni.
Nel 2025, quindi, l’aumento sarà accessibile a chi è nato tra il 1954 e il 1959 e rispetta i limiti reddituali: il reddito personale annuale del richiedente deve essere inferiore a 9.721,92 euro, mentre per i coniugati il reddito complessivo familiare non deve superare 16.724,89 euro.
La domanda per ottenere la maggiorazione deve essere presentata dall’interessato, non essendo un diritto riconosciuto automaticamente. La richiesta può essere inoltrata tramite patronati o attraverso il servizio digitale “consulente digitale delle pensioni” disponibile nell’area personale MyInps.
L’importo dell’incremento al milione si applica in modo fisso per chi ha una pensione inferiore al minimo, mentre per chi ha una pensione compresa tra il trattamento minimo e i 739,83 euro. Questo meccanismo garantisce che nessun pensionato in possesso dei requisiti riceva meno di tale soglia mensile. L’Inps, inoltre, specifica che nel conteggio dei redditi rilevanti per l’accesso all’incremento si considerano tutte le fonti di reddito, comprese quelle esenti da Irpef, ad eccezione del reddito derivante dall’abitazione principale, pensioni di guerra, indennità di accompagnamento e trattamenti di famiglia.