
Come funziona il pignoramento della pensione da parte dell’INPS(ilrichiamodellaforesta.it)
La gestione dei debiti con l’INPS rappresenta una questione delicata per molti pensionati, soprattutto sui pignoramenti della pensione.
Recenti aggiornamenti normativi e interpretazioni giurisprudenziali hanno evidenziato come l’ente previdenziale possa agire in modo più incisivo rispetto ad altri creditori. Di seguito, un’analisi dettagliata delle norme vigenti, delle modalità di pignoramento applicate dall’INPS e delle implicazioni per i pensionati.
Quando un soggetto vanta un credito nei confronti di un pensionato, la procedura per il recupero del credito inizia con la richiesta di un titolo esecutivo presso il giudice competente. Successivamente, al pensionato-debitore viene notificato un atto di precetto che intima di adempiere entro 10 giorni al pagamento del debito.
Se il pensionato non ottempera, il creditore può procedere con un atto di pignoramento presso terzi, notificandolo anche all’INPS, che ha il compito di “congelare” la somma pignorabile direttamente sulla pensione. A tutela della dignità del pensionato, si applica l’articolo 545 del codice di procedura civile, che stabilisce un minimo vitale non pignorabile, attualmente fissato a 1.000 euro mensili. Solo la somma che eccede questa soglia può essere pignorata, e in ogni caso la trattenuta non può superare un quinto dell’importo pignorabile.
La differenza tra pignoramento ordinario e trattenuta diretta INPS
Un elemento rilevante e spesso poco noto riguarda la modalità con cui l’INPS può procedere al recupero del credito: oltre al pignoramento tradizionale, l’istituto dispone della facoltà di applicare una trattenuta diretta sulla pensione.
Per comprendere l’impatto di questa trattenuta, consideriamo un esempio pratico con una pensione netta mensile di 1.450 euro:
- Nel caso di pignoramento tradizionale:
- Minimo vitale tutelato: 1.000 euro
- Importo pignorabile: 450 euro
- Quota trattenibile (1/5): 90 euro
- Pensione residua per il pensionato: 1.360 euro
- Nel caso di trattenuta diretta INPS:
- Base di calcolo: 1.450 euro (l’intera pensione)
- Quota trattenuta (1/5): 290 euro
- Pensione residua per il pensionato: 1.160 euro
La trattenuta diretta, dunque, può incidere in modo molto più pesante sul reddito disponibile del pensionato, riducendo significativamente la pensione mensile residua. Questa modalità è stata più volte confermata come pienamente legittima dalla giurisprudenza italiana, che ne sottolinea la coerenza con la natura pubblica dell’INPS come creditore.

Tuttavia, la normativa vigente solleva importanti interrogativi di natura costituzionale, in particolare riguardo al principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione. Perché un pensionato dovrebbe godere di una tutela minore se il creditore è l’INPS rispetto a un creditore privato come una banca o una finanziaria?
Questa disparità appare ingiustificata, soprattutto considerando che l’INPS rappresenta l’ente pubblico che eroga la pensione, quindi la stessa fonte di reddito del soggetto debitore. La discrezionalità attribuita all’INPS nel recupero dei crediti tramite trattenuta diretta rischia di penalizzare i pensionati più vulnerabili, compromettendo la loro condizione economica e la dignità personale.
Molti esperti e associazioni di tutela dei pensionati invocano una riforma urgente del sistema di recupero crediti, che garantisca uniformità nelle regole indipendentemente dall’identità del creditore, tutelando il diritto al minimo vitale e la dignità del pensionato.
L’INPS e i servizi di pagamento pensionistico aggiornati
Parallelamente agli aspetti normativi, l’INPS ha potenziato i suoi servizi di pagamento e comunicazione con i pensionati, soprattutto per chi risiede all’estero. Dal 1° febbraio 2012, l’istituto si avvale del gruppo Citi per la gestione dei pagamenti pensionistici ai beneficiari internazionali, garantendo una maggiore efficienza e sicurezza.
Nel 2025, l’INPS ha anche introdotto procedure di certificazione dell’esistenza in vita tramite videochiamata, evitando agli anziani la necessità di recarsi presso gli uffici consolari. Inoltre, è disponibile un servizio di pagamento tramite Western Union con codice MTCN, attivo 24 ore su 24, per facilitare l’accesso alle pensioni all’estero.
Per quanto riguarda gli utenti in Italia, l’INPS ha implementato il portale MyINPS, che consente di gestire online le pratiche pensionistiche, di consultare le domande e di contattare facilmente l’ente tramite il Contact Center Multicanale.