
Pensione a 64 anni, vale la pena sacrificare il TFR?, tutti i dettagli- ilrichiamodellaforesta.it
Pensione a 64 anni, ecco se vale la pena o meno sacrificare il TFR: tutti i dettagli sui calcoli e sui requisiti
Uno dei temi caldi e interessanti che lascia sempre uno spiraglio di speranza nella vita di moltissimi che sognano un po’ di relax dopo anni di lavoro, sacrificio e dedizione è proprio la famosissima pensione. Pertanto, abbiamo deciso di approfondire il tema spiegandovi se ne vale davvero la pena sacrificare il TFR andando in pensione a 64 anni: ecco tutti i dettagli e le curiosità della vicenda.
Come abbiamo appena anticipato, in Italia il tema delle pensioni è stato sempre analizzato dal Governo Meloni e dai suoi Ministri proprio al fine di migliorare la situazione, garantendo un benessere al lavoratore, dopo che per anni ci ha messo anima e cuore in quello che ha fatto per anni.
Nonostante in moltissimi sognano la pensione, questa non sempre è facilmente applicabile, proprio per via dell’età minima che potrebbe cambiare costantemente sia per gli uomini che per le donne.
Andiamo a spiegarvi nel dettaglio cosa succederebbe se si volesse anticipare la pensione a 64 anni: tutti i dettagli e le curiosità che fanno la differenza.
Pensione anticipata a 64 anni e TFR: ecco se ne vale davvero la pena di sacrificarlo
Uno dei temi che risulta di forte dibattito politico ed economico italiano proprio perché il mondo del lavoro risulta sempre un tema per cui si discute e si cerca da anni di trovare una soluzione proprio per la pensione, un obiettivo che in tantissimi inseguono ma che spesso si scontra con i limiti imposti dal sistema previdenziale.

Ultimamente, è venuto fuori di utilizzare il Trattamento di fine rapporto (TFR) per coprire i vuoti contributivi e così anticipare la pensione. Anche questo tema ha smosso diverse perplessità proprio per via dei requisiti da soddisfare.
Per chi possiede determinati requisiti si chiederebbe all’INPS di trasformare il proprio TFR in una rendita mensile. La misura, secondo l’intenzione dei proponenti, consentirebbe a una platea di lavoratori dipendenti di accedere alla pensione già a 64 anni ma bisogna possedere 20 anni di contributi.
La proposta, infatti, sancisce alcuni requisiti che non vanno evitati ossia:
- almeno 25 anni di contributi versati
- importo della pensione superiore a 1.616 euro al mese
Il confronto di anticipare la pensione crea dei vantaggi e degli svantaggi è quindi ancora aperto, e non è scontato che l’idea si trasformi in una norma definitiva.