
Fino a due anni di anticipo sulla pensione - ilrichiamodellaforesta.it
Un nuovo anticipo di pensione per alcuni lavoratori fortunati che potranno uscire dal lavoro con ben 2 anni di anticipo.
Poter anticipare la pensione senza perdere nulla dell’assegno mensile e senza dover accumulare contributi aggiuntivi è un sogno irrealizzabile per molti lavoratori italiani. Ma non per i caregiver, che si prendono cura di qualcuno, questa possibilità diventa realtà grazie a una serie di misure specifiche introdotte negli anni.
Si tratta infatti di una novità che interessa tutto coloro che hanno accesso ai vantaggi offerti dalla Legge 104, sia disabili che familiari caregiver. In particolare si parla di un anticipo di pensione che non comporta una perdita di contributi e non incide sulla cifra finale dell’assegno pensionistico.
In pensione prima grazie alla 104
Chi assiste un familiare con disabilità grave, secondo la Legge 104 può accedere alla pensione con due anni di anticipo rispetto alla scadenza ordinaria. La legge n. 207 del 30 dicembre 2024 ha confermato per il 2025 la versione dell’APE Sociale, incrementando le risorse a disposizione dei cittadino.

L’indennità è destinata a chi ha almeno 63 anni e 5 mesi, contro i 67 richiesti per la pensione e riguarda diverse categorie di lavoratori. Caregiver che assistono con continuità il coniuge o un parente convivente con disabilità grave o invalidi civili con almeno il 74% di invalidità.
Per accedere al prepensionamento è necessario richiedere all’INPS la certificazione del diritto, che attesta l’effettiva eleggibilità alla misura del lavoratore caregiver e del disabile interessato. La decorrenza del trattamento parte dal primo giorno del mese successivo al raggiungimento dei requisiti e le domande devono essere presentate entro scadenze precise.
Un altro strumento molto interessante è il congedo biennale retribuito, destinato a chi assiste un familiare con disabilità grave e autonomia ampiamente ridotta. Questo congedo permette di assentarsi fino a due anni dal lavoro, anche frazionati, mantenendo la retribuzione e la copertura contributiva ai fini pensionistici.
Il vantaggio principale è chiaro, la pensione viene anticipata di due anni, senza penalizzazioni sull’importo dell’assegno mensile e senza versamenti aggiuntivi alle casse statali. Tuttavia, esiste un requisito imprescindibile, ovvero la convivenza con la persona disabile assistita, è necessario risultare formalmente residenti nello stesso domicilio o stabile.
I sei mesi di assistenza continuativa richiesti devono essere effettivi e senza interruzioni, garantendo che il beneficio venga riconosciuto solo a chi fornisce supporto reale. In questo modo si proteggono i fondi stanziati per tutti, i diritti dei caregiver e la qualità dell’assistenza al familiare per chi ha disabilità grave.