
Grandi novità in arrivo a novembre - ilrichiamodellaforesta.it
Novità per le Partite IVA che potranno rateizzare l’acconto del mese di novembre, ma non tutti avranno questa possibilità.
L’arrivo dell’autunno, per molti lavoratori autonomi e professionisti, è sempre un periodo delicato, fatto di scadenze e numeri che si accumulano anche troppo velocemente. Novembre, in particolare, rappresenta un momento critico e tra acconti fiscali e obblighi contributivi, il bilancio mensile rischia di diventare un vero rompicapo.
Per chi opera con partita Iva, poi, la possibilità di dilazionare i pagamenti può fare la differenza fra tranquillità e stress economico aggiunto. Ma, fortunatamente, sta per arrivare una novità che farà fare i salti di gioia una buona parte dei contribuenti soggetti a Partita IVA.
Le nuove rateizzazioni per le partite IVA
Il secondo acconto IRPEF di novembre rappresenta una scadenza impegnativa, spesso corrispondente a metà delle imposte dell’anno precedente, cifra non indifferente da mettere in conto. Ma mentre il saldo e il primo acconto di giugno possono essere rateizzati fino a sette mesi, novembre tradizionalmente prevede il versamento in un’unica soluzione.

Negli ultimi due anni qualcosa è cambiato, l’acconto di novembre è stato spostato a metà gennaio, con la possibilità di suddividerlo in cinque rate mensili. Consentendo alle Partite IVA di distribuire il carico fiscale in modo simile ai lavoratori dipendenti e alleggerendo le tensioni finanziarie legate alla chiusura dell’anno.
Il problema che si prospetta però per il 2025 riguarda proprio coloro che hanno rateizzato le imposte di giugno fino a dicembre di quest’anno. In questo caso, la scadenza di novembre si troverebbe a metà del piano di pagamento già in corso, creando un sovrapporsi di obblighi difficilmente sostenibili.
La soluzione più auspicabile sarebbe uno slittamento a gennaio 2026, con la possibilità di versare l’acconto in cinque rate, come negli anni precedenti. Il dibattito sulla rateizzazione evidenzia però un punto chiave, ovvero rendere strutturale la possibilità di dilazionare il secondo acconto sarebbe fondamentale per gli autonomi.
L’esperienza degli ultimi anni ha dimostrato quanto una semplice misura temporanea possa alleviare la pressione fiscale e consentire una gestione più equilibrata dei flussi economici. Se il meccanismo venisse confermato, l’acconto di novembre 2025 potrebbe quindi essere posticipato a metà gennaio 2026, con dilazione in cinque rate fino a maggio.
Lo scorso anno il beneficio era riservato a chi fatturava fino a 170.000 euro, quest’anno si ipotizza un ampliamento della platea coinvolta. Ma al momento non ci sono conferme ufficiali, molti pensano che la decisione arriverà probabilmente in autunno, come già accaduto negli anni precedenti.
Tuttavia, l’attenzione degli autonomi e dei professionisti deve restare alta, consapevoli che la possibilità di dilazionare il secondo acconto potrebbe essere determinante a fine anno. Il tema della rateizzazione dell’acconto di novembre rappresenta un esempio chiaro di come la politica fiscale possa incidere concretamente sulla vita quotidiana degli italiani.