
Mercato immobiliare, cresce il numero di case sfitte: “Proprietari sfiduciati dalla burocrazia”
L’emergenza casa in Trentino si aggrava con un fenomeno preoccupante: l’aumento degli immobili sfitti e la progressiva diminuzione degli affitti a lungo termine. Secondo Severino Rigotti, presidente di Fimaa Trentino, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, i proprietari di immobili sono sempre più restii a concedere in locazione i loro appartamenti a causa delle difficoltà nel recupero dei crediti e delle lungaggini burocratiche per gli sfratti.
La paura dei proprietari e l’aumento degli immobili sfitti
Nel contesto attuale, molti proprietari preferiscono mantenere gli immobili vuoti piuttosto che rischiare una morosità che potrebbe protrarsi per anni. “I proprietari hanno paura di non riuscire a recuperare i loro immobili in caso di inquilini morosi o contenziosi legali,” spiega Rigotti. Il problema è particolarmente acuto in Trentino, dove il mercato degli affitti a lungo termine sta praticamente scomparendo. La situazione è peggiorata negli ultimi mesi e si riflette in un’offerta immobiliare sempre più scarsa.
Uno studio nazionale evidenzia che in Italia vi sono oltre 9 milioni di appartamenti sfitti, una cifra che non si spiega solo con la crescita degli affitti turistici, ma anche con la crescente riluttanza dei proprietari a concedere immobili in locazione. “Si evita l’affitto per non incorrere in problemi legali, spese impreviste o inquilini inaffidabili. È un problema strutturale in un contesto di domanda crescente,” sottolinea il presidente di Fimaa.
Il timore principale deriva dalla lentezza della giustizia: per ottenere uno sfratto esecutivo possono passare anche due anni, periodo durante il quale il proprietario deve comunque dichiarare i redditi dell’immobile e pagare le relative tasse, come se l’affitto fosse regolarmente percepito. Questo elemento disincentiva fortemente la messa a reddito degli immobili.
Ruolo chiave e difficoltà dell’agente immobiliare
In questa situazione complessa, il compito degli agenti immobiliari diventa sempre più delicato. “I proprietari ci chiedono soltanto una cosa: trovare inquilini che possano garantire il pagamento dell’affitto,” afferma Rigotti. Per questo motivo, la selezione dei potenziali locatari è molto severa. Vengono richiesti documenti come buste paga e contratti di lavoro per valutare l’affidabilità economica degli aspiranti inquilini, una procedura che non viola la privacy ma è essenziale per tutelare il proprietario.
Questa rigidità però crea un sistema esclusivo che penalizza chi si trova in condizioni lavorative precarie o instabili. “Non sempre la morosità è colpa dell’inquilino – prosegue Rigotti – spesso è conseguenza di perdita del lavoro o di contratti a termine che non vengono rinnovati. Chi ha una famiglia da mantenere può trovarsi in difficoltà improvvisamente.”
Segnali positivi per l’acquisto immobiliare
Nonostante il mercato degli affitti sia in crisi, si registrano segnali incoraggianti sul fronte delle compravendite. In particolare, le banche sono tornate a concedere mutui con maggiore facilità, favorendo soprattutto le giovani coppie. “Ci sono mutui con rate mensili di circa 700 euro, contro affitti che spesso superano i 1.000 euro,” spiega Rigotti, evidenziando come in molti casi convenga acquistare piuttosto che affittare.
Tuttavia, anche sul fronte degli acquisti l’offerta rimane limitata. In Trentino, circa il 20% degli immobili è inattivo sul mercato, spesso a causa di problematiche burocratiche o normative ancora da recepire pienamente.
Speranza nella normativa “Salva Casa”
Grande attesa è riposta nella nuova normativa cosiddetta “Salva Casa”, che se recepita e integrata dalla Provincia potrebbe rappresentare una svolta significativa. Questa legge dovrebbe facilitare la sanatoria e la messa in commercio di immobili attualmente bloccati, dando nuova linfa al mercato immobiliare locale. “Se la normativa verrà adottata presto, sarà una vera boccata d’ossigeno per il settore,” conclude Rigotti.