
Cartelle esattoriali: cambia tutto - (ilrichiamodellaforesta.it)
Dal 2026 sospensione automatica delle cartelle in caso di ricorso. Ecco le nuove regole per la rottamazione quinquies
La riforma della riscossione delle cartelle esattoriali, in vigore dal 2026, introduce novità sostanziali che promettono di migliorare trasparenza, efficienza e tutela dei contribuenti. Dopo anni di criticità nel sistema tributario italiano, il legislatore ha varato una revisione strutturale che interesserà sia gli aspetti normativi che tecnologici del recupero crediti, con importanti novità su sospensioni, digitalizzazione delle notifiche e piani di rateizzazione.
Questa misura, se approvata, rappresenterebbe un’importante chance per numerosi contribuenti di alleggerire il proprio carico fiscale, soprattutto in combinazione con la maggiore flessibilità dei piani di rateizzazione introdotta dalla riforma.
Nuove regole per la rateizzazione: fino a 84 rate nel 2026 e possibilità di dilazioni fino a 120 mesi
Uno dei punti di svolta più rilevanti della riforma della riscossione dal 2026 riguarda l’introduzione della sospensione automatica delle cartelle esattoriali. Da quell’anno, infatti, basterà impugnare una cartella per ottenere automaticamente la sospensione della procedura di riscossione in presenza di contenziosi pendenti. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione sarà obbligata a bloccare il recupero fino alla definizione del giudizio, garantendo così ai contribuenti una maggiore serenità nell’affrontare le controversie senza il rischio di azioni esecutive parallele.

Parallelamente, si sancisce la definitiva fine dell’era cartacea: tutte le comunicazioni e le notifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione saranno esclusivamente digitali, effettuate tramite canali telematici certificati. Questo cambiamento, oltre a ridurre drasticamente tempi e costi, migliorerà la sicurezza e la tracciabilità delle notifiche, riducendo gli errori e le contestazioni legate alla mancata o errata ricezione degli atti.
Dal punto di vista delle modalità di pagamento, la riforma mantiene e consolida i piani di rateizzazione più lunghi, già avviati nel 2025. Per i debiti iscritti a ruolo inferiori o pari a 120.000 euro, su semplice dichiarazione di temporanea difficoltà economica, sarà possibile chiedere una dilazione fino a 84 rate mensili in 2026 (rispetto al precedente limite di 72 rate). Dal 2027, questo tetto salirà progressivamente fino a 96 rate, e dal 2029 si arriverà fino a 108 rate.
In caso di difficoltà economiche documentate, la rateizzazione potrà estendersi fino a 120 mesi, anche per importi superiori a 120.000 euro, previa presentazione di specifica documentazione giustificativa. Il nuovo sistema prevede modelli standardizzati per la richiesta di rateizzazione, differenziati in base alla natura del soggetto debitore e alla tipologia di difficoltà dichiarata.
Parallelamente alla riforma della riscossione, si sta discutendo l’introduzione della rottamazione quinquies, una nuova definizione agevolata dei debiti con il Fisco che potrebbe riguardare le cartelle notificate fino al 31 dicembre 2023. Sebbene il provvedimento sia ancora all’esame del Parlamento, le ipotesi allo studio prevedono condizioni favorevoli per i contribuenti, tra cui:
- una maxi-rata iniziale pari al 5% del debito complessivo scontato, necessaria per aderire alla sanatoria;
- la possibilità di dilazionare il pagamento residuo fino a 120 rate mensili di uguale importo;
- la decadenza dal beneficio solo dopo il mancato pagamento di 9 rate, anche non consecutive.