
E' possibile ottenere più soldi dall'assegno di invalidità - ilrichiamodellaforesta.it
Aumentare l’assegno di invalidità e possibile e soprattutto, legale, grazie a un metodo poco conosciuto.
Si torna a parlare dei sostegni economici legati a condizioni delicate e gravi come l’invalidità, ma non si parla solo di importi e requisiti. Si parla di un mondo fatto di diritti, tutele e percorsi burocratici che, se compresi fino in fondo, possono fare la differenza per molte persone.
Ed è proprio in questo punto di mezzo che si annida la possibilità di trasformare una situazione di fragilità in un aiuto concreto e continuativo. Infatti, è possibile migliorare la stabilità economica dei soggetti fragili grazie proprio alla legge che li tutela, ma solo se si conosce bene il diritto.
Come aumentare l’assegno di invalidità
Il punto di partenza è la definizione stessa di invalidità civile, disciplinata dalla legge 118 del 1971, che segna i limiti della definizione stessa. Si tratta del un riconoscimento di una menomazione fisica, intellettiva o psichica che compromette in modo permanente la capacità lavorativa di almeno un terzo.

Non basta però un’autocertificazione, serve un vaglio di una commissione medica dell’ASL, che attraverso accertamenti specifici attribuisce ai soggetti diversamente abili una percentuale di invalidità. Secondo la legge, per l’assegno di invalidità, si prendono in considerazione tutti i gradi di disabilità che sono graduati dal 33% fino al 100%.
Chi presenta quindi un’invalidità totale, ossia del 100%, può richiedere un assegno mensile che parte da 336 euro, per un totale di 13 mensilità annuali. Una cifra che da sola può sembrare modesta, ma che rappresenta il primo gradino di un sistema di sostegno più ampio e articolato.
Infatti, in presenza di redditi particolarmente bassi, l’INPS riconosce automaticamente una maggiorazione all’assegno mensile, senza il bisogno di presentare ulteriori domande all’ente. In questo modo l’assegno può salire fino a 747,84 euro al mese, sempre distribuiti su 13 mensilità, considerando però anche i redditi del coniuge.
Accanto a questa possibilità, esiste un’altra misura decisiva, l’indennità di accompagnamento, che non dipende dal reddito, ma dalle condizioni di salute accertate dalla Commissione medica. L’importo, 542 euro mensili per 12 mensilità, può sommarsi all’assegno e alla maggiorazione, per soggetti che non riescono a compiere in autonomia gli atti quotidiani.
Mettendo insieme tutte queste voci, si arriva così a un sostegno che può toccare i 1.289 euro al mese, una cifra molto più importante. Pur non risolvendo le ovvie difficoltà del quotidiano, segna un passo importante nel garantire una maggiore stabilità economica e un minimo di serenità.