
Allerta truffe telefoniche con IA: attenzione a non divulgare dati sensibili al telefono
L’intelligenza artificiale (IA) ha ormai permeato ogni aspetto della nostra quotidianità, ma il suo impiego in ambito fraudolento sta emergendo come una minaccia sempre più grave e sofisticata. In particolare, le truffe telefoniche che sfruttano le capacità dell’IA per clonare voci e manipolare le vittime rappresentano una nuova frontiera del crimine digitale, richiedendo una crescente attenzione e consapevolezza da parte degli utenti.
Le nuove frontiere delle truffe telefoniche con intelligenza artificiale
L’IA offre strumenti potenti e avanzati, come la clonazione vocale, che consentono ai truffatori di simulare voci familiari o istituzionali con una precisione impressionante. Come spiega Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana, “con l’AI riescono ad alterare tono e timbro della voce per far pronunciare alla vittima frasi o parole che in realtà non ha mai detto ma rendendo, di fatto, il contratto valido”. Questo fenomeno apre scenari inquietanti: basta una parola, e in particolare la semplice affermazione “sì”, per cadere in una trappola che può portare a conseguenze drammatiche, come lo svuotamento del conto corrente o il furto di dati personali.
Le truffe non avvengono più solo tramite una chiamata diretta, ma spesso sono il risultato di una conversazione in cui la vittima ha confermato qualcosa senza rendersene conto, a causa della manipolazione vocale e psicologica esercitata attraverso l’IA. Per questo motivo, non bisogna mai pronunciare il “sì” durante una telefonata sospetta, e anzi, è consigliabile “avere il coraggio di essere scortesi”, ovvero interrompere immediatamente la comunicazione se si percepisce un tentativo di truffa.
La combinazione tra la semplicità della telefonata – un mezzo universale che raggiunge tutte le fasce di età e dispositivi – e la sofisticazione dell’intelligenza artificiale crea un cocktail perfetto per i malintenzionati. A differenza di SMS o email, le chiamate vocali colpiscono in modo trasversale e immediato, aumentando la vulnerabilità degli utenti.
Strategie di difesa contro le truffe telefoniche con IA
Per difendersi efficacemente da queste truffe è fondamentale adottare alcune semplici ma efficaci precauzioni. Laura Grandi suggerisce di rispondere a eventuali richieste di conferma con frasi neutre e non impegnative, come “sono io” nel caso in cui venga chiesto se si è una determinata persona, senza mai concedere approvazioni o consensi formali al telefono. Inoltre, in presenza di chiamate da numeri sconosciuti o sospetti, la miglior difesa è non proseguire la conversazione, chiudendo subito la chiamata.
È altrettanto importante non fornire mai dati personali o bancari durante una telefonata, anche se la voce dall’altra parte sembra autentica o se vengono citati dati personali in modo accurato. I truffatori, infatti, possono utilizzare informazioni già in loro possesso per rendere più credibile la comunicazione.
Le autorità e le associazioni di consumatori sono impegnate a diffondere queste informazioni, mentre le campagne di sensibilizzazione – come quella in Svizzera denominata “Niente panico! Riappendete subito!” – si rivolgono soprattutto alle fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani, che spesso sono i bersagli privilegiati di queste frodi.
Il fenomeno delle truffe telefoniche in Italia e in Europa
Non solo in Italia, ma anche in diverse regioni europee, si registra un aumento esponenziale delle truffe telefoniche, spesso orchestrate da gruppi criminali organizzati con base all’estero. In Canton Ticino, ad esempio, la polizia segnala chiamate in cui i truffatori si spacciano per parenti in difficoltà, agenti di polizia o professionisti vari, puntando a estorcere denaro con la scusa di emergenze improvvise, come incidenti o problemi finanziari.
Queste “chiamate shock” sono particolarmente aggressive e drammatiche, basate sulla pressione psicologica e sull’urgenza artificiale per spingere la vittima a compiere azioni affrettate, quali prelievi bancari o consegne di gioielli e contanti a complici. In molti casi, i malviventi utilizzano numeri telefonici contraffatti per apparire come numeri istituzionali o di emergenza, aumentando così il senso di legittimità e urgenza.
La Polizia cantonale, oltre a indagare, promuove iniziative di prevenzione e conferenze per educare e proteggere la popolazione, in particolare quella più anziana, dal rischio di cadere in queste insidie.
Intelligenza artificiale: una tecnologia potente ma a doppio taglio
L’intelligenza artificiale, definita dallo standard ISO/IEC 42001:2023 come la capacità di un sistema di mostrare competenze umane quali ragionamento, apprendimento e creatività, è una delle tecnologie più rivoluzionarie degli ultimi decenni. Nata dagli studi pionieristici di Alan Turing e sviluppata attraverso decenni di ricerca, l’IA ha applicazioni che spaziano dal miglioramento del lavoro quotidiano alla generazione di contenuti digitali.
Tuttavia, la sua diffusione incontrollata e l’uso improprio da parte di cybercriminali evidenziano la necessità di un approccio etico e regolamentato. Il rischio che l’IA diventi uno strumento per manipolare, ingannare e truffare è concreto e richiede un’azione coordinata tra istituzioni, aziende tecnologiche e cittadini per rafforzare la sicurezza e l’informazione.
L’allerta attuale sulle truffe telefoniche basate sull’IA è quindi un campanello d’allarme che invita a non abbassare mai la guardia, a educarsi e a diffondere la consapevolezza su come proteggersi in un mondo digitale sempre più complesso e insidioso.